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Matera - le foto

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Vista di Matera (con ape!)A più di un mese di distanza è online qualche foto fatta durante il viaggio a Matera (meglio tardi che mai!)…

Buona visione

Matera

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Il weekend scorso DigitalWaters è andato in trasferta a Matera per una breve vacanza di cinque giorni.

Abbiamo alloggiato presso un bed & breakfast molto accogliente gestito inaspettatamente da uno dei pochi (l’unico?) distributori Apple in Basilicata, storico utente della Mela che abbiamo deliziato con Offshoots—abbiamo, un po’ a malincuore, declinato l'invito ad una improvvisata riunione degli appassionati locali in nostro onore: eravamo pur sempre in vacanza!

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Charrai

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Ho deciso che finirò oggi la narrazione-diario dell'Irlanda. Oggi perchè più che mai oggi mi manca. Qualcuno non ci crede, ma se potessi farei le valigie anche subito. Direte: "ma che ci hai trovato in quella terra dove ci sono sempre vento e pioggia?". Rispondo con un sorriso mentre negli auricolari suonano le note di "Roeburndale Trilogy" e sulla scrivania giacciono sparsi i fogli dell'agenda dell'anno scorso. :)

 

Giorno 7: Charrai.

Da Tralee ci accingiamo a ripercorre il Ring of Kerry, una bella strada panoramica che costeggia due delle "cinque dita" irlandesi.
E' già la seconda volta che viaggio su questo sentiero ma non mi ha mai davvero entusiasmato troppo. Al di là dei paesaggi, l'unica cosa davvero degna di nota è il "Blind Piper", una locanda deliziona a Caherdaniel. Io lo chiamo sempre con affetto "The broken drum" (il tamburo rotto) in omaggio a Pratchett e Discworld. Anche questa volta piove a dirotto e anche questa volta non posso resistere e, anche se il posto vicino al camino è già occupato da altri clienti, ordino la mia solita zuppa di verdure e la torta Banoffi: che gioia, voglio restare qui per sempre!
La luce soffusa del camino, il soffitto basso fatto di semplici assi di legno scure, il buio del temporale fuori, il chiacchiericcio delle persone vicino al fuoco, un neonato che dorme tranquillo accanto alla madre. Mangio piano, per non lasciare questi momenti scorrere via.

La penisola di Beara offre paesaggi pressochè identici, guarniti di vecchie chiese gotiche diroccate: sulla strada ci fermiamo a chiacchierare con un gruppo di mucche.

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Inis Mor

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Giorno 5: Inis Mor.

E' difficile interagire con le docce qui in Irlanda; c'è questo aggeggio che fa un rumore infernale e l'acqua dopotutto arriva ancora con una pressione minima. Per tutta la notte vento e pioggia sono stati così forti che il pezzetto di plastica che alloggia nel foro per la fuoriuscita del vapore acqueo dal bagno ha girato e fatto rumore in continuazione.


Facciamo colazione e poi chiediamo alla signora che mantiene il B&B se giudica buono questo tempo per andare alle isole Aran: ci dice che farà freddo e ci sarà parecchio vento; a noi non è concessa molta scelta per via dei tempi stretti sulla tabella di marcia quindi partiamo lo stesso, dopo esserci accordati per poter passare nuovamente la notte lì.
La nave che ci traghetta alle Aran è comoda: il mare mosso non ci spaventa, anzi ci favorisce il sonno!


Al nostro arrivo veniamo letteralmente "agganciati" da un arzillo nativo che ci offre un giro panoramico di Inis Mor per la modica cifra di 10 euro. Ci accodiamo quindi ad una chiassosa comitiva di anglosassoni dalle provenienze più disparate: alcuni ci spiegano di essere  addirittura arrivati dal Sud Africa per guardare una partita di rugby qui in Irlanda.
Durante il giro panoramico facciamo amicizia, chiacchieriamo e visitiamo assieme ruderi e paesaggi straordinari.

Le isole Aran hanno in tutto e per tutto la conformazione geologica del Burren, con grandi massi megalitici e scogliere. Le case tradizionali hanno ancora il tetto in paglia e mentre ci dirigiamo verso Dun Aengus la nostra guida ci spiega che qui la gente vive di fatto come cinquant'anni fa, dispone di una scuola ed un solo supermercato.


Dun Aengus è un forte preistorico alquanto misterioso: non è ancora chiaro a chi appartenesse nè quale fosse precisamente il suo scopo. Ciò che invece è sotto gli occhi di tutti è che si trova su una altura a strapiombo sull'oceano e che è costantemente battuto da forti raffiche di vento. Quando salgo su questo promontorio faccio quasi fatica a stare in piedi; mi sporgo e vedo i flutti infrangersi incessantemente contro la costa e solo azzurro tutto intorno. Il vento è così forte che anche i lunghi steli d'erba che crescono qui si sono piegati a formare piccoli vortici sul terreno. E' strano, mi dico, effettivamente la spirale ha un significato mistico per gli irlandesi!


Dopo il pranzo continuiamo a piedi il nostro giro sul porto e ci rifugiamo in un pub: al muro è stato appeso un cartello che avvisa i cittadini della sperimentazione sul wireless che verrà attuata fra pochi mesi.
Questo è il primo posto in cui ci accorgiamo che le persone parlano davvero gaelico ed è anche il primo posto in cui decido di infrangere l'idillio di un caffè davvero continentale: ed infatti ordino il caffè e mi arriva la solita brodaglia colorata di nero!


Qualche ora dopo il battello ci riporta sulla terraferma: il mare è ancora gonfio e piove. La ragazza coreana che ha fatto parte della nostra brigata turistica ci scatta una polaroid piccolissima che conservo gelosamente nel mio zaino.


Per la cena decidiamo di andare a Galway: mangio la mia zuppa con la costante preoccupazione che ci ganascino le ruote della macchina, visto che abbiamo parcheggiato in un posto che secondo me...non è un parcheggio! Questa non è l'Italia, qui non si scherza. Mangiamo veloci e già che ci sono faccio anche una mezza scenata a Matteo: l'ultima cosa che davvero vorrei è avere problemi con la macchina che abbiamo noleggiato! Lo costringo a trovare un posto che sia "chiaramente" legale e poi facciamo quattro passi per il centro chiacchierando del più e del meno.


Al nostro ritorno, nel B&B, la cagnolina Penny ci fa un mucchio di feste.
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Foto d'Irlanda

Mura di Dún AengusCon gioia vi annuncio di aver appena messo online le foto del nostro più recente viaggio in Irlanda.

Le trovate nell'apposita sezione.

Un grazie a papà per aver curato la post–produzioneSmile

Cupla focail

Giorno 3: Cupla focail.

Pazienza, al risveglio combatto con gli strani aggeggi nelle doccie che gli irlandesi usano collocare nelle case in cui per qualche motivo la pressione idrica non sarebbe sufficiente: si tratta di uno strano affare con manopole che regolano potenza del getto e temperatura dell'acqua. Per ogni "stato" della temperatura dell'acqua (fredda, mediamente calda, calda), ci sono una decina di gradazioni intermedie che però non sono mai completamente soddisfacenti e che quindi richiedono un po' di spirito di adattamento. Durante la colazione non posso fare a meno di notare che l'intero B&B è disseminato di biglietti di ringraziamento per l'ottima accoglienza di ospiti che hanno soggiornato lì in passato: gli stessi gestori ci confidano di essere addirittura stati invitati al matrimonio di una coppia di loro ospiti e che non hanno apprezzato particolamente la mole di traffico stradale italiano, che a loro sembra decisamente anormale.


Dopo la colazione lasciamo Ballina e percorriamo una strada costiera che si affaccia su panorami meravigliosi. E' Novembre ma l'Irlanda non ci sta facendo rimpiangere nè con il clima nè con una eventuale assenza di colori i mesi più caldi dell'anno. Ci dispiace constatare che purtroppo in questo periodo dell'anno Ceide Fields sia chiuso ma dopotutto questa natura incontaminata non ci fa desiderare altro che procedere nel nostro viaggio.
Il mio primo caffè lo prendo in un piccolo coffee shop di Bangor: in un modo del tutto inaspettato mi giunge sul tavolo di legno chiaro, probabilmente di betulla, un continentalissimo Nescafè dal gusto più che internazionale che mi fa decisamente sentire a casa.

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