Dario Fo ha perso

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Dario FoBeh Dario Fo alle primarie non ce l'ha fatta. Un po' c'era da aspettarselo, però provo una strana amarezza: strana perché in fondo si tratta di Milano, una città che ho sempre trovato, nella mia esperienza, distante anni luce dalla mia mentalità ma che tutti (forse chi la conosce meglio di me o chi l'ha conosciuta anni prima che fosse così) indicano come una grande città; amarezza comunque perché mi crogiolavo inconsciamente nell'idea che forse sarebbe potuto esserla anche per me, grande, nel mio piccolo da quaggiù.

Il fatto è che Grillo, tra le decine di sostenitori di Fo (non ultimo se stesso, che non ha certo bisogno di altri per esprimere le proprie idee), m'aveva un po' convinto, sarebbe stato un bel miracolo la sua candidatura a sindaco di Milano, un bel sogno di vedere un radicale al governo di una città a cui sembrano rimanere purtroppo solo cambiamenti radicali per cercare di migliorare.

E invece sarà Ferrante a rappresentare la sinistra alle elezioni. Un moderato, che ha già dimostrato, in campagna elettorale ma non solo, di non avere personalmente ben chiaro un progetto di radicali cambiamenti ("io non ho un programma personale" sono, a quanto pare, parole sue), di rilancio della cultura e della società civile, ma di essere un mero strumento del suo partito, delle idee e soprattutto degli interessi che esso porta avanti. Ho ascoltato il confronto tra i quattro candidati organizzato da Radio24 due lunedì fa: l'impressione generale è stata "spero votino tutti ma non lui...", speranza vana evidentemente; ma me lo sono in parte spiegato col fatto che lui non aveva niente da perdere con le sue risposte spente, senza entusiasmo, svianti, "vedremo", "si dovrà fare", ecc., mentre gli altri tre dovevano dimostrare di essere pieni di entusiasmo e di idee per convincere il più possibile.

Mi auguro che almeno la speranza di vedere Milano finalmente sottratta alla destra, che in tutti questi anni l'ha consegnata alla speculazione edilizia e al traffico, non sia vana.

I numeri di queste primarie sono particolarmente significativi: c'è stato un raddoppio di adesioni rispetto alle primarie per le politiche svolte ad ottobre (da 40.000 a 80.000 circa). Personalmente inputo il dato a vari fattori importanti: il primo è senz'altro che con l'avvicinarsi delle politiche e con l'inasprimento del dibattito politico a livello mediatico, più cittadini si sentano vicini alla politica di qualche mese fa; poi c'è stato l'allargamento del voto agli immigrati con permesso di soggiorno da più di tre anni: Milano è piena di immigrati ed hanno tutto il diritto di interessarsi alle primarie dell'unica parte politica che forse deciderà di occuparsi di loro in maniera seria e non xenofoba; infine credo che abbia contato la sensibilizzazione da parte del mondo della cultura per proporre Dario Fo, che nonostante l'insuccesso ha comunque registrato un buon 25%, pari a circa 20.000 preferenze che, se lette nel quadro di un'Italia allo sbando della democrazia e di una campagna elettorale locale limitata a Ferrante sostenuto dai maggiori partiti della sinistra, possono essere viste come un inizio (che si spera abbia un seguito) di reazione popolare e culturale ad una politica che rispecchia poco i bisogni pratici dei cittadini.

Ferrante ha dichiarato esplicitamente che i tre "sfidanti" non faranno probabilmente parte della sua squadra di governo perché essa, per risultare vincente, deve essere necessariamente formata da gente "giovane e dinamica". Santo cielo. Mi sembra di sentir parlare uno human resource manager di una società di consulting...

La caduta fa più male se si parte da troppo in alto. Mi viene in mente il signor G: «No, niente rimpianti. Forse anche allora molti avevano aperto le ali senza essere capaci di volare, come dei gabbiani ipotetici». Spero vivamente che Dario Fo, così come Milly Moratti e Corritore - che sembrano persone in gamba, con idee concrete -, si riprendano dalla caduta e trovino tutti il loro spazio per dire la loro sul futuro di Milano: forse la città ne ha bisogno. Intanto io seguirò il blog di Dario per sentire la sua opinione.

 
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