Articoli nella categoria Libri

China Candid

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China Candid "China Candid" non vuole essere l'ennesimo libro che racconti la Cina "ufficiale" fatta di slogan e manifestazioni di partito come spesso i mass media cinesi hanno cercato di presentare all'Occidente; è un libro tessuto di tante piccole storie, storie narrate da cinesi per un pubblico cinese, di persone che hanno vissuto le loro vite, talvolta loro malgrado, all'ombra del vortice del partito comunista.

Sang Ye, brillante giornalista cinese e silenziosa voce fuori campo di queste interviste, raccoglie svariate testimonianze che vanno a formare un mosaico adatto ad illustrare uno spaccato della società cinese dagli anni cinquanta fino ad oggi.
Egli è il narratore onniscente che pone domande invisibili al lettore e che dona fluidità e coesione narrativa al racconto della storia del popolo cinese, una storia orale che si modella attraverso i ricordi individuali.

Benchè sia stato scritto per essere pubblicato in Cina, "China Candid" è un progetto che rimane incompiuto in patria poichè il varo di alcuni provvedimenti culturali "correttivi" ha provveduto ad impedirne la pubblicazione; d'altro canto, moltissimi tra gli intervistati hanno concesso di narrare la propria storia solo a patto di non vederla mai pubblicata in Cina, temendo ripercussioni da parte delle autorità locali.


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Lettere luterane

Lettere luterane di Pier Paolo Pasolini, ed. Einaudi, sottotitolo — azzeccato — Il progresso come falso progresso: una raccolta di articoli e lettere, scritti nel 1975, già scelti e raccolti da Pasolini per essere pubblicati, progetto interrotto dal suo assassino nell'ottobre di quell'anno.

Una lettura abbastanza scorrevole ma appesantita da una certa ripetitività nei temi trattati: il libro si concentra sull'attacco allo svilimento della cultura operato dalla classe dirigente italiana, sui cambiamenti nel tessuto sociale portati dal consumismo in occidente ed in particolare in Italia; cambiamenti ovviamente negativi per l'autore, che appare senz'altro convincente nella sua disperazione, derivata probabilmente dal senso di impotenza di fronte agli avvenimenti già accaduti: cambiamenti che hanno una enorme eco ancora oggi che rende il libro più che mai attuale e utile a interpretare ciò che ci circonda attraverso una visione "altra".

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Gli ultimi libri letti

Parliamo di Terra! e di Angeli e Demoni

Un paio di settimane fa giravo per la Feltrinelli quando mi sono trovato davanti un'enorme bibliografia di Stefano Benni. Avendone sentito molto parlare e non avendo mai avuto l'occasione di conoscerlo tranne che per brevi articoli qua e là, mi sono fatto guidare dall'intuito e dal volume delle pagine e ho preso Terra!, uno dei suoi romanzi più famosi, scritto nel 1983.

Il libro si è lasciato agilmente leggere in una settimana. La trama è abbastanza avvincente ma quello che alza decisamente il livello del romanzo, allegorico e fantascientifico, oltre all'ironia e ad una qualità dei personaggi decisamente superiore alla media, sono i colpi di scena ad effetto e lo stile narrativo. In particolare nel libro viene descritto un vero e proprio albero di storie con mille ramificazioni in sotto storie, quelle di decine di personaggi grandi e piccoli, interrotte di tanto in tanto da storie raccontate dagli stessi personaggi, indipendenti e bellissime: a volte ci si sente intorno ad un fuoco ad ascoltare le storie che a turno ci si racconta. Mi sento quasi imbarazzato nel non riuscire a dire tutto quello che mi è piaciuto di questo libro: va letto. Molto bello il finale.

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Oro rapace

Oro Rapace, di Yu MiriOro rapace, di Yu Miri, edito da Feltrinelli a 8 euro, è un libro particolare. L'ho letto da profano della letteratura moderna giapponese nonostante essa stia ultimamente dilagando sugli scaffali delle librerie nostrane per qualche motivo a me ignoto. La sensazione è che la maggior parte di questi libri si concentri sul rappresentare quelle situazioni della società moderna del lontano est che, per la loro natura gore e travagliata, possano maggiormanete suscitare l'interesse di noi occidentali, in un momento in cui molti dei nostri consumi, in particolare quelli legati alla rappresentazione, il cinema e la televisione ancor prima dei libri, si spostano verso i prodotti che offrono più violenza, anche in senso lato; quelli in cui la sofferenza fisica e/o psicologica vengono esaltati, non necessariamente in senso negativo. Riconosco, in base alle letture di recensioni e sentiti dire, negli autori giapponesi che più frequentemente si trovano in libreria una particolare predisposizione per questo genere, un “sangue e merda” alla Pulp Fiction con meno lato ironico. Nonostante sia praticamente a digiuno di letteratura giapponese scritta, non lo sono certo riguardo quella disegnata. Quello che i fumetti mi hanno insegnato è che non esiste un unico genere letterario in Giappone e che anzi il panorama è vastissimo e molto eterogeneo nei temi e nello stile letterario. Mi sento quindi di escludere che quello rappresentato da Oro Rapace sia l'unico genere letterario che circola attualmente in Giappone.

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La trilogia noiosa di Shannara

Copertina de La Spada di ShannaraCome promesso, ho atteso di leggere l'intera trilogia di Shannara prima di giudicarla. Come promesso, il giudizio globale non può che essere freddino: l'originalità della trama e la qualità della narrazione lasciano un poco a desiderare.

L'influenza del Signore degli Anelli nella stesura della trama è enorme: il primo libro (La Spada) ne è praticamente una brutta copia; negli altri due le “citazioni” sono talmente tante che vengono a noia, a partire dai caratteri dei personaggi e dai tipi di creature descritte, fino ad arrivare alla morfologia del territorio e a tutte le caratteristiche più tipiche e superficiali: il viaggio, la natura, la disperazione e l'assoggetamento agli eventi dei protagonisti, il super maligno che a ogni episodio cambia ma il cui scopo è sempre quello di assoggettare tutte le creature viventi col suo potere oscuro…

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La Spada di Shannara

Copertina de La Spada di ShannaraMentre per la recensione di questo libro — che vi preannuncio non del tutto positiva — mi riservo di attendere la fine della lettura dell'intera trilogia, volevo sottoporvi uno stralcio tratto dalla fine del libro. Riconosco che si tratta del finale ma temo che non possa rovinare la sorpresa a nessuno: la storia è scontata, il finale altrettanto. Eppure questo brano qualcosa a mio parere trasmette, qualcosa suggerisce. Lo lascio alla vostra libera interpretazione. Tratto da La Spada di Shannara, di Terry Brooks, ed. Oscar Mondadori, pagina 591, chiameremo il brano "la sconfitta del Signore degli Inganni".

«L'esistenza mortale di Brona era solo illusione. Molto tempo addietro gli strumenti che aveva usato per prolungare la sua vita terrena avevano fallito, e il suo corpo era morto. Eppure la sua ossessiva convinzione di non poter perire aveva tenuto in vita una parte di lui, e così si era sorretto attraverso quella magia nera che lo aveva portato alla follia. Negando la propria morte, aveva alimentato il proprio corpo senza vita nel tentativo di raggiungere l'immortalità. Terrificante era sembrato il potere di una creatura che era parte di due mondi. Ma ora la Spada lo costringeva a vedersi quale realmente era… un guscio putrefatto, senza vita, sostenuto soltanto da una fede infondata nella propria realtà… una mistificazione, una fantasia creata soltanto per forza di volontà, effimera quanto l'apparenza fisica che si era dato. Era una menzogna, esistita e cresciuta nelle paure e nei dubbi degli esseri mortali, una menzogna che egli aveva creato per nascondere la verità. Ma ora la menzogna era stata messa a nudo. […] il Signore degli Inganni non avrebbe mai potuto accettare quel che la Spada aveva rivelato, la verità sulla creatura che egli aveva presunto di essere e che aveva cessato di esistere quasi mille anni prima. Di Brona non era rimasta che la menzogna; e ora anche quella gli era stata sottratta dal potere della Spada.».

Gingillo interessante, quella spada… Smile

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