Articoli nella categoria Società

La passione per l'informatica

Esiste la passione per l'informatica. Non per il gioco del momento, per l'ultimo Mac, per chi ha più megahertz o più giga di ram. Non per l'ultimo disco che esce prima sui circuiti p2p, per la pornografia a buon mercato, per la messaggistica istantanea o per gli altri svaghi da sfruttare nelle lunghe e improduttive ore in ufficio.

Parlo invece della passione per quello che c'è dietro tutto questo e di più. Dell'interesse profondo per i meccanismi dell'interazione uomo-macchina, per come funzionano le cose dentro quelle che per molti sono solo misteriose scatole nere. Un interesse genuino nell'esplorare le possibilità del mezzo informatico per amore di conoscenza, subendone l'inspiegabile fascino.

Questa passione ha un prezzo altissimo. Più essa è marcata, più crea un vuoto intorno al soggetto: un vuoto a livello sociale che, invece di essere colmato in qualche modo, spinge a coltivare ancor di più questa passione. La maggior parte delle interazioni sociali di successo sono quelle con persone che coltivano la stessa passione; in ogni altro caso il rischio di imbarazzo o semplicemente di insoddisfazione (spesso reciproca) è sempre molto alto. In pratica si diventa nerd.

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Il fatto non sussiste

Il mio ultimo post, l'anno scorso, è stato dedicato alla tragedia di San Giuliano di Puglia e alle sue conseguenze — ancora incerte — sulle norme per costruire in Italia.

Oggi un giudice ha discolpato tutti i presunti responsabili della morte di 27 bambini e di una maestra. Il fatto non sussiste. Non erano state rispettate le più elementari norme di sicurezza per la costruzione di un edificio pubblico in zona sismica ma non esistono responsabili.

Questo porterà più lacrime nella vita dei parenti delle vittime e un ulteriore scollamento nella società.

Idiozie

Technorati:  - -
Ci mancavano solo le scarpe anti-dico...

Intolleranze religiose

Gli intolleranti sono i musulmani. Quando bandiscono le vignette sul profeta. Quando costringono le donne a coprirsi con un velo. Quando emettono una fatwa contro questo o contro quello perché contrario alla legge coranica.

Gli intolleranti sono i cristiani. Quando bandiscono la bellissima scultura di Gesù di cioccolata minacciando di morte l'artista e il curatore della mostra che avrebbe dovuto celebrare la Pasqua. Quando escludono dalla vita religiosa chiunque non sia ritenuto degno, sulla base di razza, ceto e inclinazioni sessuali. Quando si stringono e formano un muro a difesa dei valori etici e religiosi che loro stessi decidono, inamovibili, alzando la voce per evitare il confronto con il resto della società civile che li circonda e che li accoglie.

Ho letto da qualche parte "ogni cosa che innalza dio sminuisce l’uomo": condivido questo pensiero sotto alcuni aspetti. Il punto è che la differenza tra le grandi religioni monoteistiche è fatta da chi detiene il potere, non dalle ideologie: tutti hanno ragione, tutti hanno torto. E dove la religione — come elemento della società civile e non esclusivamente privato — è più forte, a parità di tutto il resto, si vive peggio.

Pagliaccio

Schifani: «Il trasformismo di Follini - spiega - è stato un appoggio strategico essenziale per il governo. Questi sono gesti che allontanano i cittadini dalla politica».

Non per questa frase ma D'Alema avrebbe dato, sottovoce, del pagliaccio a Schifani in aula mentre parlava. Un po' se lo merita. Inoltre mi ha sempre ricordato un po' Puffo Quattrocchi. Significativa l'immagine di Quattrocchi massone.

Schifani è, senza ombra di dubbio, insieme agli amici Bondi e Bonaiuti, uno dei peggiori esempi della politica italiana. Attendo con ansia il giorno in cui deciderà di stare zitto, una volta tanto, per cambiare. Purtroppo se lui deciderà di tacere ci sarà solo maggiore spazio per le idiozie di un Rotondi qualsiasi

Invece di aprire bocca e dare fiato, chiariamo che i gesti che allontanano i cittadini dalla politica sono quelli quotidiani di maggioranza e opposizione: l'una non perde mai occasione per tradire la fiducia di chi l'ha portata al governo; l'altra non fa altro che creare uno starnazzante coro di inutile biasimo, un incessante attacco privo di argomenti, condito da un assordante assenza di alternative valide.

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Una piccola vergogna

La mattina del 31 ottobre 2002 il tetto di una scuola in Molise crollava sulla testa di decine di bambini e di insegnanti mietendo 28 vittime innocenti. Una delle pagine peggiori della storia dell'edilizia nel nostro Paese: la responsabilità del crollo fu attribuita al non rispetto di norme minime per la costruzione in zona sismica. Era insomma solo questione di tempo.

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