Fine del blog?

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Ancora siamo un po' lontani dalla parola fine della vicenda, però come riportano praticamente tutti i blog italiani (e quindi anche questo) siamo un po' preoccupati, visto che un disegno di legge approvato dal consiglio dei ministri porrebbe le basi per pretendere la registrazione ed il versamento di una tassa da qualunque sito con "finalità di informazione, di formazione, di divulgazione, di intrattenimento". Una definizione molto ampia, in cui entrerebbero ovviamente anche i suddetti blog.

Rimando al blog di Grillo non solo perché è il primo posto dove ho letto la notizia ma anche perché offre la possibilità di scaricare il testo del disegno di legge.

Leggendo il disegno di legge, la cosa mi sembra un poco meno definita di quanto dice Grillo o altri commentatori (tra cui i soliti urlatori di Punto Informatico): si parla soprattutto di editoria, quotidiani e periodici, anche su Internet. Soprattutto si demanda all'autorità per le garanzie nelle comunicazioni la responsabilità di stabilire i soggetti e le modalità precise coinvolte dalla legge, non ponendo vincoli troppo stringenti (e per questo ho detto che "porrebbe le basi").

Sono piuttosto fiducioso che la vicenda sarà chiarita e che i principi che hanno guidato questa norma (che probabilmente è lacunosa anche per altri aspetti, in altri ambiti, e che rischiano di passare inosservati—perché non voglio pensare che il "rumore" su questa vicenda sia fatto apposta per creare confusione su tutto il disegno di legge) siano fondamentalmente legati ad un rinnovamento delle norme sull'editoria (in particolare all'attuale necessaria registrazione delle testate editoriali presso un tribunale).

Mi viene in mente, comunque, che nella peggiore delle ipotesi (se tutte le ipotesi catastrofiche che si leggono si verificheranno), avremo dimostrato una volta di più di essere in leggera controtendenza. Qualche giorno fa una commissione della casa dei rappresentanti degli Stati Uniti d'America ha infatti votato all'unanimità un emendamento per estendere il divieto di tassare le connessioni Internet per altri quattro anni, "over fears that taxation would hinder the growth of the Internet" — per paura che una tassazione bloccherebbe lo sviluppo di Internet.

Una legge come quella proposta, se applicata come indicato dalle peggiori previsioni, strangolerebbe decisamente lo sviluppo di Internet; o più semplicemente creerebbe una società di criminali davanti alla legge che lo Stato non avrebbe le risorse per "combattere".

Per ora si resta a guardare.

 

PS: secondo quanto riportato da Repubblica, molti politici della maggioranza e del governo avrebbero già smentito che il disegno di legge voglia includere i blogger tra i suoi destinatari. Tant'è… Rimango a guardare, ma già prima avevo voglia di mettere come categoria di questo articolo Delirio mediatico, forse lo farò veramente.

 

Ma si...

Juna - 22 ott 2007 10:45

...sono anni che si alza un polverone su questa faccenda. Nella mia modesta opinione i media la stanno solo facendo molto lunga (finalmente un problema per milioni di persone, niente di meglio per tenerci incollati agli schermi!). Ma poi chi li scrive questi articoli? Esperti legislatori?
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