Il prof ritrovato

Mi è capitato stasera di cercare su Google che fine avesse fatto il mio prof di lettere del primo anno di liceo, che mi metteva sempre non più di 6½ se mi diceva bene — forse a ragione, non tanto per la grammatica quanto per i contenuti un po' banalotti. L'avevo rivisto non ricordo più se l'anno scorso o quello ancora prima in una “pizzata di classe” non particolarmente riuscita in cui era rimasto un po' in disparte e in cui non c'è stato veramente modo di parlare pseudo–seriamente. Oggi ho scoperto che ha scritto già il suo terzo romanzo e che ora insegna nel liceo che allora era “nostro rivale”.

Sul romanzo, Nero Istanbul, ho trovato anche un'intervista rilasciata a Radio 3 per Fahrenheit che è possibile ascoltare online. Il libro mi incuriosisce: lo cercherò senz'altro in libreria alla prima occasione.

 

be', grazie

prof ritrovato - 31 Dicembre 2006 12:53

Ciao Matteo,
ti ringrazio veramente molto per esserti interessato a "Nero Istanbul". Chissà se poi ti è capitato di leggerlo. Fammi sapere. Intanto,ti faccio tantissimi auguri per il 2007. A te e a tutta la tua famiglia!
Prof

NB: sì, sarà stato il 2004 quando ci siamo visti per la pizza (o, meglio, "intravisti", dato che a un lungo tavolo rettangolare si è sempre un po' in disparte rispetto a chi è già solo due o tre sedie più in la).

ciao prof

Matteo - 31 Dicembre 2006 13:01

Non sai quanto piacere mi ha fatto trovare questo tuo commento.
Purtroppo nelle librerie in cui sono capitato (e ti assicuro che sono state tante) non ho ancora trovato Nero Istanbul. Non perdo la speranza: un'occhiata ce la do sempre ma è molto più facile trovare i romanzi precedenti.
Comunque appena mi sarà possibile so da chi farmelo prestare :)

Che sorpresa...

Stefano - 31 Dicembre 2006 16:49

Capito (un po' "aiutato", eh?) sul blog del mio vecchio compagno di autobus Matteo e... chi ti ci va a scrivere... il nostro amatissimo professor Fabio De Propris, di quella storica IF dell'Avogadro (per il dettaglio dell'anno scolastico di riferimento chiedere a Leonardo Balestra). Alle volte succede che un professore, seppur meteora nella formazione scolastica di ognuno di noi, ti colpisce. Fabio, innegabilmente, ci colpì, tutti noi. Per il suo modo di azzittarci minacciando di sbattere in terra la cattedra, per lo sguardo con cui ci fulminava quando imperterriti proseguivamo con la chiacchiera insieme al compagno di banco di turno, per quel quadernino a quadretti -con disegnata sopra una mela, mi pare- al posto del registro nel quale ogni singola pagina era dedicata alle prodezze scolastiche di ciascuno id noi e per un atteggiamento degno di una persona che si metteva alla pari con te. Personalmente, Matteo potrà confortarmi, io conservo un ricordo particolare per avermi iniziato alla lettura di uno dei miei romanzi preferiti, Delitto e Castigo: un'opera d'arte assoluta che ho letto, visto a teatro, riletto, approfondito. Quel mattone di libro da 600 pagine e più sembrava a tutti noi uno scoglio insormontabile da superare durante le vacanze di Pasqua. A quell'età la bellezza e l'interesse di un libro dipendono solo dal suo peso in carta, rabbrividiamo... Comunque, per concludere, ricordo anche io quella cena un po' impersonale dove ex compagni di classe venivano scambiati per fidanzati e viceversa... ma sono sempre esperienze. Per quanto riguarda i libri, a sto punto anche a me è venuta la curiosità di leggere, perciò vediamo di trovarli Mattè. Altrimenti, Fabio, fai in modo di spedirceli, e con dedica!!! :)
Ne approfitto per fare gli auguri a quello che per me resta il professor De Propris e che finora ho chiamato Fabio... e pure a Matteo e a tutti i lettori del suo (e di Juna) blog.
Ho terminato la tempesta logorroica, ma d'altronde, Mattè, io ai temi prendevo pure 7 e mezzo :)
Deformazione professionale...?

Stefano (Santini)
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