Impressioni generali sull'Irlanda

Il viaggio è durato otto notti e qualcosa di più. È andato benissimo - l'Irlanda è un posto stupendo.

I posti che abbiamo visto ci hanno trasmesso un insieme di sensazioni molto variegato: la bellezza dei posti; la gentilezza e la disponibilità sincera delle persone; la naturale predisposizione a seguire le regole - specie quelle della strada; lo spettacolo dei colori autunnali; le pecore e le mucche che attraversano la strada; l'agricoltura e l'allevamento talmente in primo piano, ovunque, che sembrano al primo posto di un'economia fiorente; l'edilizia che si è limitata allo stretto indispensabile; solo quattro televisioni e pochissime radio; la maggior parte delle strade poco trafficate e circondate da un paesaggio bellissimo e variegato; tutte cose che al solo pensarci mi mancano - sembra un'utopia, qui in Italia.

Certo, l'Irlanda non è solo rose e fiori: c'è povertà, ci sono posti tristi, c'è il conflitto religioso, c'è l'ubriachezza, ci sono pochi mezzi pubblici - niente treni, pochi bus e pullman, c'è la violenza, c'è la disoccupazione - comunque in calo rispetto alla media europea, ci sono i prezzi delle case alle stelle, le città affollate. Molti di questi problemi sono comuni alla nostra civiltà al nostro cosiddetto occidente evoluto - eppure è stato così bello non pensarci per quasi 10 giorni, annebbiato da tutto ciò che c'era di bello.

Pensando al viaggio appena concluso, mi vengono alla mente alcune cose: la differenza enorme tra due delle città viste, Dublino e Limerick, e tutto il resto; la differenza tra il nord (geograficamente - non specificatamente la parte del Regno Unito) ed il sud; le differenze tra quel paese ed il nostro - tra i due popoli.

Dublino e Limerick sembrano non essere in Irlanda, almeno non nella stessa degli altri posti che abbiamo visto: sono sovraffollate, caotiche, grigie, frenetiche, piene di negozi e locali di ogni genere al centro e tristi condomini in periferia (non tristi come i nostri, comunque). Dublino è piena di turisti, ha un'identità confusa, propone un'Irlanda turistica di folletti e guinness, ma allo stesso tempo è a tutti gli effetti una capitale europea, con i suoi manager, i suoi hotel e i suoi locali alla moda, l'integrazione razziale, gli studenti delle università, i parchi, il traffico, i centri commerciali, quartieri o strade caratterizzate da una presenza massiccia di una certa etnia - cinesi, africani, coreani, russi. Limerick è invece la versione povera e meno colorata di Dublino: centri commerciali di prodotti a basso costo, gente per strada senza un sorriso, traffico superiore alla media, locali squallidi e molti meno ristoranti della media.

Il nord dell'Irlanda, inaspettatamente, ci ha accolto più calorosamente del sud. È solo un'impressione in realtà, la differenza è sembrata effettivamente minima: il servizio è reso sempre con un caldo e sincero sorriso e con la massima disponibilità. Eppure c'è stato qualcosa di diverso: forse una certa umiltà, una certa partecipazione alla nostra vita, una certa "amicizia" in più - ma magari mi sbaglio e abbiamo fatto solo degli incontri molto fortunati a nord che non abbiamo fatto a sud.

Parlare delle differenze tra Italia ed Irlanda mi sembra sinceramente un'impresa pretenziosa e titanica - e tra l'altro mi rattristerebbe - lasciamo stare.

Una menzione particolare la vorrei fare per le strade e per il modo di guidare degli Irlandesi. In Irlanda si guida, come tutti sanno, a destra. Personalmente l'unica difficoltà che ho trovato é stata prendere cognizione della larghezza della macchina e della sua posizione sulla corsia: mi è capitato in due occasioni di sbattere lo specchietto sinistro - una volta sullo specchietto di una macchina parcheggiata e un'altra su un pullman fermo sull'altra corsia, senza conseguenze per fortuna. A parte questo mi sono meravigliato nel vedere limiti molto alti su strade molto strette - la maggior parte delle quali sono accomunabili in larghezza ad una nostra strada provinciale ad una corsia per senso di marcia, eppure con limiti a 80 o 100 km orari e corsie sempre tratteggiate. Inoltre gli Irlandesi non vanno nemmeno piano - eppure guidano con molta sicurezza e prudenza, ma soprattutto rispetto per gli altri: non è raro vedere un mezzo lento o comunque che viaggia sotto il limite, usare la corsia d'emergenza per far passare chi gli sta dietro; soprattutto in mezzo alle città, agli incroci, ci sono delle zone segnate da strisce gialle incrociate, dove nessuno può fermarsi - e nessuno effettivamente ci si ferma: se c'è fila l'incrocio rimane libero e le macchine possono attraversarlo nella direzione in cui è libero quando ad esempio scatta il loro semaforo; se vai piano e non c'è modo per farti da parte (la presenza della corsia d'emergenza è sempre segnalata), nessuno ti arriverà dietro a lampeggiarti i fari, si metteranno tutti ad aspettare le condizioni migliori per poterti superare senza mettere in pericolo nessuno. Comunque, nonostante le strade siano strette, sono assolutamente ben tenute: i lavori lungo le strade che abbiamo incontrato sono stati numerosissimi, probabilmente anche perché a ridosso dell'estate appena trascorsa, che sicuramente ha visto faticare non poco le strade irlandesi - che non voglio immaginare piene di turisti in agosto.

Per quanto riguarda la lingua, mi sono trovato benissimo. L'inglese che tutti parlano mi è sembrato comprensibilissimo, praticamente perfetto, non dissimile da quello sentito in Inghilterra - deve avere un certo peso l'avere le reti televisive nazionali praticamente in comune.

Il cibo mi ha piacevolmente stupito: la cucina irlandese prevede una grande varietà - carne, pesce, verdure - essendo comunque orientata verso preparazioni molto semplici: carni arrosto o stufate, zuppe di verdure o di pesce, pesce grigliato, arrosto o fritto. Onnipresenti le patate, ma anche le insalate e le verdure di stagione. Colazione a base di tè o caffè, toast e marmellata, pancetta, salsicce e uova.

Per quanto riguarda i prezzi, l'Irlanda non è più economica dell'Italia in quanto ai prodotti, ai vestiti, ai servizi (i mezzi ad esempio). Si risparmia abbastanza invece sugli alberghi e sui ristoranti, accontentandosi degli ottimi e numerosissimi Bed & Breakfast - costo medio 35 euro a notte a persona con prima colazione e bagno in camera - e della cucina tipica tradizionale comprendente come detto zuppe, stufati, arrosti e verdure, in porzioni sempre abbondanti e in locali molto piacevoli - prezzo medio tra i 10 ed i 15 euro a persona.

L'impressione che ho avuto per quanto riguarda il tempo meteorologico è che ci sia andata particolarmente bene: poca pioggia, sopportabilissima, ogni tanto uno sprazzo di sole, non troppo freddo, ogni tanto vento forte. Credo che i periodi migliori per visitare l'Irlanda siano l'inizio di ottobre e tutto maggio - forse inizio giugno.

Nei prossimi giorni posterò il mio diario di viaggio e le prime foto.

 
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