La tragedia che non t'aspetti

La tragedia che si consuma in questi giorni a New Orleans mi ha colpito molto. Mi ha colpito perché è di quel tipo che nessuno s'aspetta, che fino al giorno prima tutti danno per scontato che non accadrà, che l'uomo superbamente pensa di poter controllare, fino all'ineluttabile smentita.

E non mi ha colpito solo il resoconto della barbarie, indegnamente romanzata in questo articolo di Repubblica ma narrata anche in modo più oggettivo da altre fonti.

Mi ha colpito in particolare l'atteggiamento dei media americani verso le istituzioni implicate nell'organizzazione degli aiuti. Molte, moltissime cose non hanno funzionato e non stanno ancora funzionando negli aiuti. Questi errori (di valutazione, per la maggiorparte) sono costati vite umane e danni materiali incalcolabili. I media americani sono per tradizione neutrali, educati, pazienti. Ma in questa vicenda giornalisti di grandi media (CNN, Fox, NPR...) hanno abbandonato in qualche occasione le tradizioni e si sono scagliati senza pietà verso politici e capi della sicurezza, accusandoli del disastro organizzativo, dei morti e delle nefandezze a cui hanno dovuto assistere. Un significativo resoconto è fornito da questo articolo di Slate.com (sito legato al Washington Post).

La "rivolta" dei giornalisti penso sia da legarsi al sogno americano tradito da come è andata questa storia: gli americani hanno bisogno di credere che tutto sia sotto il loro controllo. Questo disastro appare ai loro occhi come una enorme disillusione, una bolla di sapone che all'improvviso esplode con immane boato. Più o meno questa idea traspare anche da questo articolo della BBC.

Comunque, i report più inquietanti come al solito si trovano nei canali non ufficiali di informazione: protagonisti della vicenda che raccontano cosa hanno avuto in questi giorni sotto gli occhi, alle prese con la sopravvivenza loro e dei loro familiari ed amici, senza le storpiature (non necessariamente volute) di un giornalista che, nonostante tutto quello che abbia potuto vedere, la sera tornerà in hotel o a casa. Racconti che parlano di vigilantes e di forze dell'ordine che impediscono l'intervento di volontari; dei tre giorni precedenti al disastro segnati dalla totale immobilità delle istituzioni per poi piangere miseria a disastro avvenuto; di luce gas e acqua interrotti solo per costringere all'evacuazione la poverissima popolazione, priva di mezzi propri o messi a disposizione dalle autorità, che comprende innumerevoli infermi, vecchi e bambini. Illuminanti ad esempio questi due articoli di Indimedia: 1 e 2.

E visto che la madre dei cretini è SEMPRE gravida, chiudo in bellezza con un articolo che rende giustizia a questo detto, sebbene già l'articolo di Repubblica citato potesse essere sufficiente come prova.

 
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