Sto ascoltando in questo momento la puntata odierna di Melog, in cui il buon Nicoletti parla di Dr. House come promotore — come se non ce ne fossero già abbastanza — dell’ipocondria sempre più diffusa in occidente. Secondo le sue osservazioni — che non posso verificare visto che non ho mai visto il telefilm in questione — la freddezza del dottore ma soprattutto la terrifica visione tridimensionale dei virus e delle malattie all’interno del corpo dei pazienti favorirebbe una visione distorta da parte del pubblico delle malattie viste come un nemico fisico, di aspetto sgradevole, infido, da combattere ma soprattutto da temere ogni giorno.
Ma oggi dell’ipocondria avrei parlato comunque, anche senza l’aiuto di Dr. House e di Nicoletti. Per quello che mi è capitato di vedere a pranzo in un servizio del Tg2. Su una notizia a cui né Repubblica né tantomeno Corriere della Sera hanno pensato di dare risalto, di quelle che il Tg2 sembra ogni tanto tirare fuori dal cilindro provvidenzialmente: al ministero pare siano in ritardo per la preparazione del vaccino anti–influenzale. Solo per problemi tecnici, non temete, per fine Novembre sarà pronto e non ci sarà alcun problema. Soprattutto perché, spiega il «tecnico», molte persone che si sono vaccinate l’anno scorso sarebbero ancora coperte per un po’. Faranno in tempo per Dicembre in modo da poter «scongiurare anche per quest’anno una vasta epidemia». I salvatori dell’umanità questi medici ministeriali. E non scordiamo mai di ringraziare anche i produttori del vaccino, Roche et similia, che provvidenzialmente lo forniscono al nostro governo dietro lauto compenso. Se non avete l’influenza prima di Dicembre sarà merito del vaccino dello scorso anno; se invece avrete qualche linea di febbre, spiega sempre il tecnico, quella non sarà influenza, bensì un innocuo sintomo di un raffreddamento. Geniale. Un paio di giorni sotto le coperte sono troppi, i fazzoletti di carta e la tachipirina fuori moda, meglio una bella iniezioncina e passa la paura. Almeno finché non si scopre che per disattivare il virus influenzale il vaccino attiva qualcos’altro. Paura, terrore. E dalle terribili epidemie di influenza si fa presto ad arrivare alle armi batteriologiche e al terrorismo globale. I terroristi sono loro e noi siamo quelli col prosciutto sugli occhi, come al solito.
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