La mia finestra Finder

Matteo - 9 mag 2007 22:36

Uno degli aspetti di un computer più sottovalutati dagli utenti meno esperti è la personalizzazione dell'ambiente di lavoro che permette a chiunque di massimizzare la produttività a fronte di un impegno spesso veramente minimo. Sebbene gli utenti più smaliziati siano molto più attenti a dettagli come questo, a volte nel marasma di possibilità può sfuggirne qualcuna o semplicemente la si può sottovalutare.

Fino a qualche giorno fa avevo sempre sottovalutato l'importanza della personalizzazione della toolbar del Finder di Mac OSX, in particolare della possibilità di poterci aggiungere, oltre che gli strumenti a disposizione e le cartelle, applicazioni su cui poter trascinare i file: mi si è aperto un mondo (e mi si è svuotato il dock!).

 

Cominciamo dalla colonna di cartelle a sinistra:

  • applicazioni dell'utente: una cartella dentro la home dove metto tutte le applicazioni non Apple, divise per categoria;
  • la cartella utente;
  • la scrivania;
  • la cartella dei download (di tutti i vari browser ecc.) con apposita icona distintiva;
  • la cartella Documenti dell'utente;
  • la cartella dei progetti software—dove c'è il codice;
  • la cartella delle applicazioni di sviluppo: contiene le applicazioni non Apple dedicate allo sviluppo e sta in /Developer.

In generale qui metto tutte le cartelle a cui accedo con una certa frequenza e su cui capita spesso di dover trascinare dei file.

Passiamo quindi alla toolbar in alto:

  • tasti avanti–indietro nella storia delle cartelle, tipo di visualizzazione della cartella corrente—uso molto tutte e tre;
  • percorso: per poter passare velocemente alla cartella superiore—si può fare anche premendo sul nome della finestra con il tasto Command premuto ma io trovo più comodo il bottone—lo uso continuamente;
  • bottone informazioni, anche se avrei preferito la possibilità di poter attivare o disattivare l'inspector dinamico, quello che si apre con alt–command–i;
  • una cartella che uso per fare masterizzazioni: basta draggarci dentro la roba alla rinfusa poi dallo stesso tasto ci si accede, si organizza ed è pronta per la masterizzazione;
  • VLC: per riprodurre qualsiasi cosa, da filmati ad audio, al volo—iTunes mi piace tanto ma per sentire al volo un mp3 è troppo pesante e supporta molti meno formati—lo uso in continuazione;
  • Xee, un viewer di immagini molto carino che supporta anche archivi zip e rar (cbz e cbr compresi);
  • JavaImg: lo tengo lì non (solo) per affetto ma perché, sebbene un po' più lento, la navigazione con i tasti nelle immagini di Xee mi piace meno e perché non è affetto da alcuni problemi con i nomi file delle immagini dentro i zip;
  • Smultron: per vedere o modificare al volo qualunque documento di testo—fondamentale;
  • campo di ricerca di Spotlight, ovvio.

Insomma in generale nella toolbar ci vedo bene, oltre che ovviamente gli strumenti del Finder più utilizzati, anche tutte le applicazioni che per loro natura si prestano alla visualizzazione o alla modifica di documenti anche in modo estemporaneo (senza entrare nel concetto di "progetti", o con una memorizzazione sofisticata e pesante dei file utilizzati come fanno ad esempio le iApps Apple) e che usate con la maggiore frequenza.

Per tutto il resto c'è il dock. O Quicksilver. Non avete scuse per perdere tempo a cercare l'applicazione, la cartella o il tool che cercate.

 
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